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Pubblicata la Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2023

La Relazione al Parlamento sulle Tossicodipendenze riporta i dati del 2022 ed offre una panoramica precisa del fenomeno della dipendenza a livello di consumi, mercati e servizi offerti in Italia.

Trend e consumi nella popolazione generale

Dopo due anni caratterizzati dalla pandemia da Covid-19, nel 2022 si registra un aumento generale dei consumi, del mercato e un peggioramento del fenomeno soprattutto tra i più giovani (15-19 anni) il cui consumo di sostanze negli ultimi due anni è passato dal 18,7% al 27,9%.

A fronte di questo macro-tendenza dal punto di vista sanitario si registra un aumento degli accessi al Pronto Soccorso, dei ricoveri dovuti a problematiche droga-correlate, delle diagnosi di infezione da HIV e AIDS in forma tardiva e dei decessi droga correlati (298) di cui il 50% causati da oppiacei/oppioidi e il 22,1% per cocaina. Oltre ai decessi, il dato più rilevante è relativo agli accessi in Pronto Soccorso che nel 2022 sono stati 8.152: il 10% di minorenni e il 42% ha riguardato persone tra i 25 e i 44 anni; nel 51% dei casi è stata diagnosticata una psicosi indotta da droghe.

In termini economici, secondo l’ISTAT la spesa per l’acquisto di sostanze stupefacenti illegali in Italia nel 2022 è pari a 15,5 miliardi di euro (+70milioni di euro rispetto al 2021) di cui il 42% per l’acquisto di cannabis e derivati e il 31% per cocaina.

La cannabis e i suoi derivati rimangono le sostanze più acquistate e consumate: sono circa 4 milioni le persone in Italia (18-84 anni) che affermano di aver consumato cannabis almeno una volta nel corso del 2022 e le analisi delle acque reflue stimano circa 50 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti.

La seconda sostanza maggiormente diffusa nel nostro paese è la cocaina e anche in termini di sequestri si denota un incremento infatti nel 2016 sono state sequestrate 3,5 tonnellate di cocaina mentre nel 2022 oltre 26 tonnellate; il consumo di cocaina nella popolazione generale (18-84 anni) resta stabile ma, come vedremo successivamente, cresce tra i giovani.

Per quanto riguarda gli oppiacei e gli oppioidi sono 750.000 le persone (18-84 anni) che dichiarano di aver utilizzato eroina/oppioidi almeno una volta durante il 2022; è necessario specificare che l’incremento dell’utilizzo di oppiacei nella popolazione generale è probabilmente influenzato dalla maggiore disponibilità di farmaci a base oppiacea, interpretazione sostenuta dal fatto che gli incrementi maggiori sono stati osservati nella popolazione femminile fra i 55 e i 74 anni.

Nel 2022 sono state rilevate inoltre 76 Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), 29 delle quali circolanti per la prima volta in Italia; si stima che siano in particolare i più giovani a consumare questa tipologia di sostanze.

Parlando di sostanze legali nella popolazione generale (18-84 anni) del nostro paese, il consumo di bevande alcoliche nel corso della vita è riferito da oltre 42 milioni di persone, nel 2022 circa 38 milioni di persone hanno dichiarato di aver bevuto almeno una volta.

Sempre nell’ambito delle sostanze legali possiamo riportare i dati relativi al consumo di psicofarmaci; se la maggioranza delle 8 milioni e mezzo di persone tra i 18 e gli 84 anni che nel 2022 hanno consumato psicofarmaci lo ha fatto sotto prescrizione medica, il 4,5% della popolazione lo ha fatto senza indicazioni mediche utilizzando altri canali (conoscenze private, internet, etc…). Con o senza prescrizione medica gli psicofarmaci più utilizzati sono tranquillanti e ansiolitici, seguiti da sonniferi e antidepressivi.

Le reti dei servizi per le dipendenze in risposta al fenomeno
Per quanto riguarda il sistema dei Servizi per le Dipendenze nel nostro paese sono presenti 213 Servizi a bassa soglia (unità mobili di strada, centri di pronta/prima accoglienza e centri drop-in), 574 SerD articolati in 612 sedi ambulatoriali dove operano 6.213 professionisti (di cui il 54% sono figure sanitarie come medici e infermieri) e 928 strutture terapeutiche (il 94,4% appartiene al Privato Sociale) di cui 556 si trovano nelle regioni settentrionali.

Nel corso del 2022 i SerD hanno assistito complessivamente 127.365 persone (85,5% uomini e 14,4% donne) di questi il 13,3% è rappresentato da nuovi utenti. Le sostanze primarie consumate dall’utenza in carico ai SerD sono gli oppiacei/oppioidi (62,4%), cocaina/crack (24,8%) e cannabinoidi (11,3%).

Prosegue la tendenza all’invecchiamento dell’utenza in carico ai Sert, le persone con più di 39 anni sono passati dall’essere l’11% (nel 1999) al 63% nel 2022. Si osserva però che la nuova utenza ha un’età più giovane: il 74% ha tra i 20 e i 49 anni, il 18% ha più di 49 anni e l’8% ha meno di 20 anni, contro rispettivamente il 63%, 36% e 1% circa degli utenti già in carico.  

Le Comunità Terapeutiche nel corso del 2022 hanno ospitato 25.163 persone (il 5% rispetto al 2021), di cui 83,7% maschi e 16,3% femmine; il 39,1% delle persone consumava come sostanza primaria la cocaina, il 30,6% oppiacei/oppioidi e il 7,8% cannabinoidi. Il 44% dell’utenza in trattamento ha più di 40 anni, con una percentuale che tra gli utenti maschili risulta superiore a quella delle coetanee (46% vs 37%), mentre il 29% ha tra i 31 e i 40 anni e il 14% tra i 25 e i 30 anni, senza alcuna differenza di genere. I giovani di età inferiore a 25 anni rappresentano il 9% delle persone trattate durante l’anno.

Le dipendenze nei giovani: la ricerca ESPAD
Tutti i dati sulla popolazione studentesca tra i 15 e i 19 anni vengono estrapolati dalla ricerca ESPAD che indaga il consumo di sostanze psicoattive, legali e illegali, le dipendenze comportamentali e i comportamenti a rischio.
Per quanto riguarda le sostanze illegali circa 990.000 studenti (pari al 40% del campione) riferiscono di aver utilizzato almeno una volta nella propria vita una sostanza illegale. Quasi 690mila ragazzi (28%) lo ha fatto nel corso del 2022, un incremento importante in confronto al 2021 dove i giovani consumatori erano circa 460mila.

Nel 2022 sono oltre 580mila gli studenti tra i 15 e i 19 anni (24%) che hanno riferito l’uso di cannabis e dei suoi derivati; 140.000 giovani (pari al 6% della popolazione) afferma di aver consumato sostanze sintetiche (NPS); circa 44.000 studenti (2% della popolazione tra i 15 e i 19 anni) ha utilizzato cocaina; 25.000 ragazzi e ragazze (pari all’1% della popolazione) dichiarano il consumo almeno una singola volta di oppiacei.

È importante sottolineare che 120.000 studenti (pari al 4,9%) dichiarano di aver utilizzato 20 o più volte cannabis e/o 10 o più volte altre sostanze illegali nel corso del mese precedente alla rilevazione.

Per quanto riguarda il consumo di alcol i dati evidenziano che ad utilizzare bevande alcoliche almeno una volta nel corso della vita è stato l’83% degli studenti (oltre 2 milioni); circa 1milione e 900mila ne ha fatto uso nel corso del 2022. Il divario delle differenze di genere per quanto riguarda i consumi si sta sempre più assottigliando; se si stima che siano i ragazzi a consumare più sostanze psicoattive, nel 2022 assistiamo ad un sorpasso dei consumi femminili rispetto a quelli maschili sull’utilizzo di tabacco e alcolici. In particolare, nella fascia di studentesse tra i 15 e i 16 anni si registrano consumi uguali se non superiori a quelli dei coetanei maschi anche nell’uso di sostanze illegali (cannabinoidi, NPS, cocaina e oppiacei).

Ad aver sperimentato ubriacature almeno una volta nella vita sono stati poco meno di 1milione di studenti, equivalenti al 40% del totale e oltre 780mila giovanissimi si sono ubriacati nel corso dell’anno 2022; nel mese precedente la rilevazione 730.000 studenti hanno dichiarato di aver fatto binge drinking almeno una volta.

In aumento, sempre nella popolazione studentesca tra i 15-19 anni, anche l’utilizzo di psicofarmaci, se nel 2021 si registrava che il 6,6% ne aveva fatto uso nel 2022 la percentuale è aumentata al 10,8%. Per quanto riguarda gli psicofarmaci circa 460mila studenti hanno utilizzato farmaci per l’attenzione e/o per l’iperattività, per dimagrire, per dormire o rilassarsi e per regolare l’umore senza prescrizione medica.
La Relazione al Parlamento offre anche una panoramica per quanto riguarda le dipendenze comportamentali (o nuove dipendenze) e i comportamenti a rischio nella popolazione studentesca.

Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet si stima che il 94% degli studenti abbia un dispositivo per collegarsi alla rete; secondo Tonioni possiamo considerare a rischio gli studenti che passano più di 4 ore al giorno connessi a Internet e tale comportamento viene riferito da circa 900.000 studenti (pari al 36% della popolazione). L’attività maggiormente svolta online è chattare sui social network.

Quasi 330mila studenti (corrispondenti al 14%) mostrano una problematicità nell’utilizzo del web, con percentuali più elevate tra le ragazze (18% rispetto ai ragazzi 9%) che hanno trascurato gli amici o perso ore di sonno pur di rimanere collegati e riferiscono di sentirsi di cattivo umore se non possono connettersi.

Per quanto riguarda il fenomeno del cyberbullismo, uno dei rischi correlati all’utilizzo di Internet, il 47% della popolazione studentesca pari a 1 milione di ragazzi, dichiara di esserne stato vittima.

Nell’ambito del gaming, ovvero l’utilizzo di videogiochi, secondo il test di screening validato da Holstein e colleghi, quasi 400mila studenti (16%) presentano un profilo di gioco “a rischio”, con percentuali più che triple tra i ragazzi. Si tratta di 15- 19enni che trascorrono troppo tempo a giocare, diventano di cattivo umore se impossibilitati a giocare e ricevono rimproveri da parte dei genitori per il tempo passato a giocare.

Il gioco d’azzardo è un altro fenomeno di principale indagine della Relazione; nel nostro paese le persone tra i 18 e gli 84 anni che hanno giocato d’azzardo nella loro vita sono 30 milioni, 20 milioni e mezzo nel corso del 2022 e 10 milioni hanno dichiarato di aver giocato nell’ultimo mese (precedente alla rilevazione); oltre 2 milioni e mezzo di persone (pari al 13%) presenta caratteristiche di gioco potenzialmente a rischio.
Il gioco d’azzardo è rilevante anche nella popolazione studentesca tra i 15 e i 19 anni, 1 milione e 300 mila giovani dichiarano di aver giocato d’azzardo almeno una volta nel 2022.

Per il secondo anno la Relazione al Parlamento indaga il fenomeno dell’Hikikomori o ritiro sociale volontario che riguarda coloro che decidono spontaneamente di rinunciare alla vita sociale per periodi significativamente lunghi (circa 6 mesi).

Circa 55.000 studenti (pari al 2,2% della popolazione) dichiarano di essersi volontariamente isolati senza andare a scuola e/o frequentare amici o conoscenti. Un terzo degli studenti che si è isolato per più di 6 mesi riferisce che i propri genitori hanno accettato la cosa senza porsi domande, il 17% che non l’hanno saputo, l’11% che si sono preoccupati e hanno chiamato il medico e una pari quota che si sono preoccupati e hanno contattato la scuola. Si registrano percentuali maggiori di consumo di sostanze illegali e legali tra gli studenti che si sono isolati per più di 6 mesi rispetto ai coetanei che non si sono mai isolati.

Per concludere in relazione all’andamento del fenomeno delle dipendenze tra i giovani, se da sempre sono in maggioranza i ragazzi a utilizzare sostanze psicoattive, in questi ultimi anni si registrano dei cambiamenti dei consumi fra gli studenti; infatti risulta assottigliarsi e in alcuni casi addirittura incrementarsi il consumo di sostanze al femminile. Le studentesse tra i 15 e i 16 anni consumano più dei loro coetanei, cannabinoidi, Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), cocaina e oppiacei. In generale nel 2022 le ragazze dai 15 ai 19 anni oggetto dello studio hanno sorpassato i maschi per quanto riguarda l’utilizzo di tabacco, gli eccessi alcolici e il consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica.

Le riflessioni di Dianova

La Relazione al Parlamento come ogni anno ci offre una serie di riflessioni attraverso dei dati quantitativi che ci permettono di comprendere l’evoluzione del fenomeno delle dipendenze; come abbiamo sempre detto sin dall’inizio della Pandemia da Covid-19 avevamo la certezza che le problematiche legate alle dipendenze avrebbero subito un incremento significativo, non solo quelle da sostanze ma anche quelle comportamentali e che avrebbero sicuramente inciso sui nostri giovani; la ricerca Espad conferma quanto avevamo previsto, infatti, possiamo notare un preoccupante aumento delle problematiche legate alle dipendenze sia da sostanze che comportamentali tra i più giovani.

Siamo attraversando un periodo storico che cambierà nuovamente il trend e il fenomeno della dipendenza, assistiamo prima di tutto alla presa di consapevolezza che non è solo un problema di sostanze ma un problema di comportamenti; che l’obiettivo non è solo togliere la “sostanza” ma accompagnare le persone a modificare determinati comportamenti che influiscono sulla qualità della loro vita. Emerge sempre più come le persone cerchino di trovare la soluzione al loro malessere in solitudine e attraverso modalità fai da te (isolamento, acquisto di sostanze online, autoproduzione di sostanze, auto-medicamento, utilizzo di chat e social, etc…).

Le persone che abbiamo accolto in questi mesi attraverso l’apertura del nuovo Centro Diametro, un servizio ambulatoriale che offre gratuitamente interventi professionali e multi disciplinari a tutti ma in particolare a giovani e famiglie che vivono problemi di dipendenza da sostanze, dipendenza comportamentale, disagio psicologico e comportamenti a rischio, ci fanno capire sempre più come oggi risulta più che mai fondamentale rispondere a questo fenomeno attraverso diverse professionalità per poter andare a fondo del problema, trovare soluzioni diversificate e soprattutto portarle “fuori” da quello spazio in cui si sono rifugiate.

La portata del fenomeno delle dipendenze e del disagio risulta essere anche molto sconosciuta agli adulti, ai caregiver, ai genitori di oggi, che dovrebbero approfondire meglio queste tematiche per riuscire a ritornare ad esercitare il loro ruolo educativo e ad essere di supporto in maniera significativa all’interno della nostra società per aiutare lo sviluppo delle nuove generazioni; proprio per questo Dianova avvierà un progetto di formazione e prevenzione rivolta agli adulti che diventeranno veri e propri agenti della salute per promuovere abitudini più sane e incoraggiare la prevenzione dell’uso inappropriato di sostanze e degli altri comportamenti a rischio.

Per concludere, anche le Comunità di Dianova oggi stanno affrontando delle sfide importanti in termini di interventi terapeutici, sempre più ci troviamo ad accogliere persone con profili molto complessi e con comorbilità psichiatriche; è sempre più evidente la necessità di offrire percorsi altamente individualizzati che tengano conto delle capacità di ogni persona e contino sulle risorse che possono esprimere per accompagnarle verso il massimo grado di autonomia possibile.

Qui la Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2023 nella versione integrale.



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