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Schema Therapy nella Comunità di Montefiore

Un protocollo di intervento breve su base Schema Therapy applicato nel contesto riabilitativo-residenziale

La Schema Therapy, ideata dallo psicologo americano Jeffrey Young nel 1990, offre un approccio innovativo per il trattamento di pazienti con disturbi d’ansia, depressione, e in particolar modo per i disturbi di personalità e con una grande resistenza al cambiamento.

Originariamente la Schema Therapy veniva applicata sui pazienti che non avevano tratto beneficio dalla terapia cognitivo comportamentale standard ed è stata successivamente integrata con altre importanti teorie come quella comportamentalista, quella dell’attaccamento, la teoria della Gestalt e la psicodinamica (Young, Klosko, Weishaar, 2007).

Nucleo centrale della Schema Therapy è che ogni essere umano, fin dall’infanzia, ha dei bisogni fondamentali da soddisfare: se nell’ambiente in cui è cresciuto il bambino i bisogni sono stati insoddisfatti in modo continuativo, l’individuo crescerà sviluppando una valutazione negativa non solo dell’altro ma anche di sé. In questo modo nascono degli Schemi Maladattivi Precoci che andranno a permeare le future relazioni dell’individuo; questi schemi infatti possono essere “riattivati” da particolari situazioni che in qualche modo richiamano gli eventi dolorosi del passato e possono essere rivissute in maniera ripetitiva nel corso della vita, portando a condotte disfunzionali.

L’obiettivo terapeutico della Schema Therapy è quello di rendere consapevole il paziente dell’esistenza e del funzionamento di questi schemi e di aiutarlo a trovare strategie di coping più efficaci per soddisfare i propri bisogni.

Partendo dunque da questo approccio teorico, il Dott. Stefano Mori, psicologo-psicoterapeuta cognitivo comportamentale della Comunità di Montefiore dell’Aso ha implementato un protocollo di intervento breve su base Schema Therapy che propone ed applica alle persone con problemi di dipendenza che svolgono un percorso terapeutico riabilitativo all’interno della struttura.

Questo protocollo si sviluppa attraverso 3 fasi fondamentali:

Fase 1: Assessment e psico-educazione

In questa prima fase la persona viene aiutata nell’identificazione degli Schemi Maladattivi cercandone le origini, permettendo al paziente di famigliarizzare con il modello dei propri schemi e di riconoscere i propri stili di copying maladattivi per capire come essi agiscono nella sua vita.

Fase 2: Modifica degli schemi

Durante la terapia il paziente ha il compito di mettere in discussione la validità dello schema: si comincia elencando insieme al terapeuta tutte le situazioni della vita che possono costituire una prova a favore della validità dello schema o una contraria ad essa. Quando, però, le prove non sono sufficienti a invalidare lo schema, si può ricorrere a delle strategie per modificare gli aspetti della vita del paziente che non risultano soddisfacenti.

In questa fase vengono anche adottate delle tecniche esperienziali per affrontare lo schema dal punto di vista emotivo: con le procedure immaginative, ad esempio, i pazienti possono esprimere la rabbia o la tristezza che provano per ciò che hanno vissuto nell’infanzia. Così facendo possono confrontarsi col genitore (o con gli altri significativi dell’infanzia) e proteggere e confortare il bambino vulnerabile, riuscendo a esprimere quei bisogni che avevano da bambini ma che non sono stati soddisfatti. Attraverso le tecniche immaginative e i role-playing i pazienti si possono esercitare a dialogare con le persone significative della loro vita, controbattendole e interrompendo il circolo vizioso che lo schema crea a livello emotivo.
Infine vengono stabiliti alcuni esercizi comportamentali che la persona deve svolgere anche al di fuori delle sedute di Schema Therapy per imparare come sostituire le risposte di copying maladattivi con nuovi pattern comportamentali più funzionali.

Fase 3: Restituzione e compendio del lavoro effettuato

In questa fase conclusiva terapeuta e paziente riflettono sui passaggi che hanno caratterizzato il lavoro fin qui svolto, dalle fasi psico-educazionali e di esposizione del modello alle fasi di evoluzione del paziente all’interno delle considerazioni cognitive ed emotive, fino alle prove comportamentali.

L’applicazione della Schema Therapy nella Comunità di Montefiore diventa quindi un ulteriore strumento rielaborativo a servizio delle persone accolte nella struttura che permette loro di acquisire maggiore consapevolezza di sé e del proprio vissuto; un nuovo approccio che verrà sviluppato successivamente anche nel contesto di gruppo.

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