Mercoledì 28 aprile 2021 in occasione dei 40 di Famiglia Nuova si è tenuto un incontro tra diversi professionisti del settore delle dipendenze per analizzare il contesto famigliare delle persone con problemi di dipendenza attraverso la presentazione di concetti teorici ed esempi concreti.
Il webinar “Il background della persona con dipendenza problematica e l’effetto “terapeutico” della sostanza” a cui hanno partecipato oltre 70 professionisti del settore delle dipendenze, aveva l’obiettivo di presentare una panoramica dedicata al ruolo della famiglia nel contesto della dipendenza da sostanze, prendendo come modello di riferimento teorico il lavoro del Dr. Stefano Cirillo, psicoterapeuta e co-responsabile della Scuola di Psicoterapia Mara Selvini Palazzoli di Milano.
Un evento realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, con il contributo di Regione Lombardia
e con il patrocinio della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi Onlus che si è articolato in tre momenti:
L’intervento del Dr Stefano Cirillo, che proponeva di illustrare come alle spalle di una persona con problemi di dipendenza da sostanze ci possano essere vicende famigliari estremamente diverse che si caratterizzano a partire dai differenti tipi di funzionamento di personalità sottostanti al sintomo comune, basandosi sul presupposto che, indagando la storia famigliare, l’operatore delle dipendenze possa avere una visione più completa ed un significato più preciso dei comportamenti messi in atto dall’utente. Ad es. un uomo che presenta un disturbo antisociale, ad esempio, ha probabilmente vissuto un’esperienza di grave ingiustizia, alla quale ha reagito con la convinzione di avere diritto a un risarcimento “a qualunque costo”. Gli utenti che soffrono di disturbi dell’area drammatica provengono da famiglie caotiche, segnate da traumi, al contrario, altri che presentano una personalità ansiosa, timorosa del giudizio, insicuri, avranno probabilmente vissuto sistemi famigliari apparentemente “normali”.
I diversi vissuti che l’utente suscita all’operatore possono essere, un primo indicatore diagnostico ed una prima traccia per il progetto di riabilitazione.
L’intervento della Dott.ssa Eugenia Luraschi, psicoterapeuta e Responsabile terapeutica della Comunità Dianova di Cozzo aveva l’obiettivo di presentare e raccontare il fondamentale ruolo ricoperto dal “gruppo” nel contesto residenziale, attraverso un modello bio-psico-sociale, l’utilizzo del set di strumenti ICF-Recovery e l’approccio evidence-based applicati dall’equipe multidisciplinare della struttura di Cozzo. Secondo il modello presentato dalla Dott.ssa Luraschi si evince che nel modo in cui l’utente “agisce e funziona” nel contesto famigliare, agisce e funziona in Comunità; per questo, quando possibile, sottolinea l’importanza del coinvolgimento della famiglia nel percorso terapeutico. Ciò permette agli operatori di indagare il significato e i fattori scatenanti della dipendenza e alla famiglia di comprendere maggiormente i cambiamenti effettuati e di facilitarne il reinserimento nel nucleo famigliare.
Partendo da questi presupposti è stato raccontato come da anni nella Comunità Dianova di Cozzo vengano realizzati gruppi definiti “intensivi” di 7/8 persone che hanno l’obiettivo di invitare l’utente a condividere la storia della propria famiglia e della sua dipendenza con il gruppo, permettendogli di ripercorrere la propria storia personale e unirla con i comportamenti attuati nel presente (ciò che vede tutti i giorni) per poter poi mettere in atto un cambiamento nelle sue modalità relazionali. Nel gruppo, che è suddiviso in varie fasi, diversi strumenti: la stesura di una propria autobiografia, la condivisione in gruppo per analizzare e rielaborare le risonanze emerse e, infine, un colloquio di allargamento famigliare con il proprio nucleo di origine.
L’ultimo momento del webinar ha visto l’intervento della dott.ssa Federica Beltrami, psicoterapeuta della Comunità Terapeutica di Montrigiasco (Gruppo Abele di Verbania Onlus) e presso il Ser.D di Verbania che ha presentato l’efficacia di percorsi terapeutici che integrano la terapia famigliare e la psicoterapia di gruppo attraverso l’applicazione dello strumento dei “gruppi multifamiliari”. All’interno di questo tipo di gruppo (cui partecipano utenti e famigliari) si assiste a due fenomeni che lo caratterizzano: “il rispecchiamento metaforico” che si realizza grazie al confronto e alla presenza di più nuclei famigliari disponibili a raccontarsi e i “transfert multipli”.
L’evento, che è durato circa 2 ore, si è poi concluso con le domande dei partecipanti rivolte ai relatori; un webinar che ha permesso di confrontare l’esperienza maturata nel corso degli anni da diverse realtà unite dall’obiettivo comune di aiutare tante persone con problemi di dipendenza a riprendere in mano la propria vita.
Un ringraziamento speciale a tutti i relatori, a tutti i partecipanti e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo incontro.