Le pratiche della mindfulness applicate nell’intervento sulla dipendenza da sostanze
Esiste uno specifico protocollo rivolto alle persone che sviluppano una qualche forma di dipendenza che integra il trattamento cognitivo-comportamentale ai tradizionali insegnamenti; la mindfulness nelle dipendenze consiste in pratiche che offrono agli utenti l’opportunità di osservare i propri vissuti, comprendere i reali bisogni e trovare uno spazio per mentalizzare anche gli stati di sofferenza.
Letteralmente la mindfulness è la capacità di “porre attenzione in modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in assenza di giudizio”. Ed ecco che la mindfulness applicata nelle dipendenze diventa uno strumento terapeutico che permette ai ragazzi di approfondire diversi aspetti interiori.
È da questi presupposti che nasce il laboratorio esperienziale di minfulness nella Comunità di Palombara tenuto dalla Dott.ssa Tania Giusti; un corso dove partecipano volontariamente 14 ragazzi e ragazze con incontri a cadenza settimanale.
I primi incontri, della durata di circa 1 ora e mezza hanno l’obiettivo di portare i partecipanti ad avere una maggiore consapevolezza del quotidiano, per poi passare all’accettazione di sé stessi e delle esperienze passate e infine concludere con lezioni di 2 ore e 30 basate sulla ricerca di uno stile di vita equilibrato e sul miglioramento dei rapporti interpersonali.
Ogni incontro ha una parte teorica per illustrare le caratteristiche della mindfulness e una parte esperienziale dove i ragazzi svolgono meditazioni sempre diverse guidati dalla voce della psicologa Tania Giusti, che scandisce l’inizio e la fine della pratica con il suono di una campana tibetana. Per concludere, ogni lezione termina con un momento di condivisione e confronto tra i partecipanti.
Nel praticare lo strumento terapeutico della mindfulness nelle dipendenze si coltivano comprensione ed accettazione, i ragazzi imparano ad elaborare anche i sentimenti e i vissuti più negativi. Il dolore viene accolto come qualsiasi altra esperienza umana, non viene negato né evitato, e questo ne riduce la sofferenza.
Si sviluppa la capacità di auto-osservarsi, si diventa più consapevoli dei propri stati interni e si impara a lasciare andare pensieri ed emozioni.
“Attraverso le meditazioni si sviluppa la capacità di vedere ed accettare le cose per quelle che sono senza giudizio e ciò aiuta a non reagire in modo automatico e inconsapevole, che per i ragazzi della Comunità corrisponde alla droga o alla bottiglia e a tutte le conseguenze negative che la tossicodipendenza comporta.
Semplicemente ancorandosi al presente, portando l’attenzione al respiro o alle sensazioni del proprio corpo, i ragazzi imparano nuove strategie di coping, maggiormente utili nelle situazioni ad alto rischio, con cui dovranno confrontarsi per il resto della vita.” dice la Dott.ssa Giusti
L’applicazione dello strumento terapeutico della mindfulness nelle dipendenze in Dianova parte da una ricerca condotta dalla Dott.ssa Barnato; ad oggi viene utilizzata nelle Comunità di Palombara, Ortacesus e Montefiore.