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Verso la “VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze”

Dianova al tavolo tecnico 3: Evoluzione delle dipendenze e innovazione del sistema dei Ser. D., delle comunità terapeutiche e del volontariato.

Sono partiti i lavori di avvicinamento alla “VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze: oltre le fragilità” che vedrà la sua conclusione il prossimo 27 e 28 novembreGenova; un evento che potrà essere seguito anche online.

Il percorso di avvicinamento raccoglierà le proposte e le discussioni emerse dai sette tavoli tecnici che saranno così articolati:

  1. Giustizia penale, misure alternative e prestazioni sanitarie penitenziarie nell’ambito della dipendenza da sostanze psicoattive (5 e 6 ottobre 2021);
  2. Efficacia dell’azione di prevenzione e presa in carico precoce delle dipendenze patologiche (11 e 12 ottobre 2021);
  3. Evoluzione delle dipendenze e innovazione del sistema dei Ser.D. e delle comunità terapeutiche (14 e 15 ottobre 2021);
  4. Potenziamento delle modalità di intervento in ottica preventiva e nell’ottica della riduzione del danno. Analisi di esperienze nazionali ed europee (18 e 19 ottobre 2021);
  5. Modalità di reinserimento socioriabilitativo e occupazionale come parte del continuum terapeutico (25 e 26 ottobre 2021);
  6. Prodotti di origine vegetale a base di cannabis a uso medico (28 e 29 ottobre 2021);
  7. Ricerca scientifica e formazione nell’ambito delle dipendenze (2 e 3 novembre 2021).

e culminerà nella costruzione di un nuovo piano d’azione italiano sulle dipendenze (tenendo conto anche del piano europeo) e fornirà al Parlamento gli strumenti e le informazioni necessarie per intervenire sul piano legislativo.

Dianova ha partecipato online il 14 e il 15 ottobre al tavolo tecnico 3, seguito da oltre 600 persone; un tavolo con un programma ricco di tematiche che ha dato evidenza della situazione attuale, delle criticità e delle proposte migliorative.

Gli interventi e il dibattito hanno portato alla luce una serie di questioni che sono evidenti anche per noi di Dianova e che spesso riportiamo alla luce, come, in primis la revisione del T.U. (Testo Unico) in materia di droghe, fermo al 1990 (309/90) e molti temi da rivedere in termini di sistema e di intervento nelle dipendenze, tra questi:

  • le disomogeneità presenti nelle regioni e a volte anche interregionali sia nell’organizzazione dei servizi pubblici e privati sia in ambito di accreditamento;
  • la necessità di una pari dignità vera tra pubblico e privato;
  • un accorpamento in molte regioni dell’area dipendenze nella salute mentale;
  • una presa in carico globale della persona attraverso l’integrazione dei servizi (sanitari, sociali, etc…) così come il coinvolgimento/protagonismo attivo nei percorsi di cura delle persone e delle loro famiglie anche in termini di progettazione, di monitoraggio e di verifica dei propri percorsi;
  • multidisciplinarità del personale dei servizi;
  • formazione permanente e supervisione integrata come condizione obbligatoria e necessaria;
  • l’introduzione di un budget “salute” che tenga conto della componente sociale e sanitaria;
  • il diritto di protagonismo e di scelta della persona anche in termini di luogo (mobilità interregionale);
  • l’adeguamento dei servizi verso nuove domande di trattamento (giovani, adolescenti, donne) e di aggancio precoce;
  • la necessità di disporre di un’analisi aggiornata ampia e dettagliata del fenomeno che è ancora oggi troppo legata al “vecchio modello di dipendenza” che possa essere di impulso anche alle decisioni politiche;
  • necessità di monitoraggio e appropriatezza dei percorsi attraverso linee guida e raccomandazioni di buone prassi cliniche;
  • una maggiore attenzione da parte della sanità sulle dipendenze perché venga trattata come un problema di salute pubblica;
  • la costruzione di organismi di coordinamento nazionale centrali, regionali, locali attraverso un’ampia rappresentanza che abbia grande connessione con terzo settore, società scientifica, società civile e portatori di interesse;
  • in ultimo l’aspetto della raccolta dei dati oggi frammentata e diversificata in moltissimi osservatori che spesso non sono in rete e che non generano impatto sulle decisioni politiche e di indirizzo e l’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici anche in ambito di assistenza e cura.

In rappresentanza delle comunità terapeutiche sono intervenuti i coordinamenti nazionali Intercear (a cui Dianova aderisce e partecipa nelle 4 regioni in cui è presente), Cnca, Comunitalia e FICT.

Non ci resta ora che capire come si concluderà la Conferenza Nazionale sulle Dipendenze e quali saranno i risultati che ne deriveranno; un’attesa che dura da anni dato che l’ultima conferenza si è tenuta a Trieste nel 2009.

Le aspettative verso la Conferenza sono sempre alte e sino ad ora non hanno quasi mai portato i risultati attesi, speriamo che questa volta vengano soddisfatte tenendo presente, soprattutto per l’area di intervento di Dianova, i bisogni delle persone con problemi di dipendenza e la necessità di avere risposte articolate, diversificate e personalizzate.

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