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Interscambio, buone prassi ed esperienze attraverso ICF-Recovery

Un incontro con gli autori e le equipe terapeutiche delle Comunità di Dianova

Icf-Recovery, il set di strumenti utilizzato da Dianova nelle sue cinque Comunità Terapeutiche, ha segnato sia un cambio di paradigma ma anche un passaggio necessario per integrare l’approccio bio-psico-sociale adottato da sempre in Dianova e lavorare con un set di strumenti orientati verso una concezione moderna del concetto di riabilitazione.

Questo tipo di approccio, riconosciuto scientificamente, determina con maggiore decisione appunto un cambio di paradigma rispetto ai vecchi modelli tradizionali applicati generalmente nella riabilitazione dalle dipendenze: un passo avanti per avviare anche una valutazione sui risultati in termini di out-come.

Se da un lato ICF è lo strumento ideale per lavorare in Equipe Multidisciplinare e sostiene nella visione della persona e della presa in carico olistica, tale metodologia in generale non è ancora così diffusa; infatti la visione della riabilitazione moderna della persona e il cambiamento della visione da “Paziente” a “Persona con desideri” è ancora concretamente più un auspicio che una realtà. Raramente alla persona viene chiesto di cosa ha bisogno e a cosa vuole dare priorità rispetto al proprio programma riabilitativo. Accade che si seguano linee guida, protocolli, cosa peraltro utile e necessaria, escludendo però un passaggio fondamentale: il coinvolgimento reale della persona per farla diventare protagonista attiva del proprio percorso di Recovery. Complessivamente quindi il nuovo senso generale di “riabilitare” è molto ampio perché vuole garantire tutti i diritti, sostenere l’inclusione e promuovere la qualità della vita che è necessariamente soggettiva.

L’incontro con due degli autori, Emanuele Perelli e Alessio Cazzin, e le/i responsabili terapeutiche/i delle cinque Comunità di Dianova è stato propedeutico per comprendere in maniera molto pratica che cosa è cambiato nella prassi quotidiana nelle strutture di Dianova che, al momento, è la realtà più grande in ambito residenziale che applica ICF-Recovery.

Un incontro che ha fatto emergere oltre che l’evoluzione negli aspetti più concettuali e clinici, anche i cambiamenti realizzati attraverso esempi pratici che possono essere da stimolo per comprendere meglio l’applicazione dello strumento; l’obiettivo è costruire una raccolta di esempi, di esperienze e di buone prassi che possano favorire in primis l’applicazione dello strumento nell’operatività ma anche una disseminazione del suo utilizzo nell’ambito delle dipendenze. I contributi raccolti verranno messi a disposizione in rete sul sito di ICF-Recovery.

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