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Dianova all’“International Symposium on Drug Policy and Public Health”

Il simposio organizzato dalla Green Crescent Society che si è svolto il 26 e 27 novembre nella città di Istanbul.

L’evento ha portato a confronto numerosi relatori provenienti da tutto il mondo – professionisti, esperti e rappresentanti del mondo scientifico ed accademico, tra cui il Dottor Gilberto Gerra Responsabile prevenzione droga e salute UNODC, Mirella Dummar Frahi della UNODC Civil Society, il Professor David Best e il Dott. Dirk Vandevelde dell’ente De Kiem- e ha visto la partecipazione attiva di un numeroso pubblico e di una vasta e platea.

Intensivo e ricco il programma degli interventi: complessivamente sono stati esposti circa 60 contributi scientifici con parallele sessioni tematiche.

L’evento ha fornito l’occasione per un forum di confronto, favorendo lo scambio e la condivisione di esperienze e best practices nel campo delle dipendenze, nello specifico su prevenzione, trattamento, riabilitazione, monitoraggio e valutazione, con focus dedicati anche alla delicata tematica “dipendenze e giovani” e attenzione al “genere” e alla specificità di interventi mirati per le donne.

Dianova Italia ha partecipato con delega da parte di Dianova International, al Simposio con la relazione “Il ruolo centrale dell’Alleanza Terapeutica nel Trattamento Residenziale” presentata dalla Dott.ssa Rita Ferendeles, Responsabile Terapeutico della Comunità Terapeutica di Palombara Sabina (Roma).

Nelle proprie Comunità Terapeutiche, Dianova risponde alla complessità del fenomeno delle dipendenze attraverso l’attuazione di programmi residenziali individualizzati, progettati a partire da un’analisi dettagliata dei bisogni di ciascun individuo con una visione globale ed un approccio di tipo bio-psico-sociale che considera la persona nella sua totalità, ponendola al centro dell’intervento riabilitativo.

Il contributo di Rita ha visto l’emergere di diverse tematiche,iniziando con una breve digressione sul processo di cambiamento del modello di intervento delle Comunità Terapeutiche che, attualmente, identificano nella residenzialità un elemento specifico della rete terapeutica.

È stato messo in evidenza il costrutto multidimensionale di Alleanza Terapeutica nelle varie fasi della residenzialità, come base per l’avvio di un processo di cura che tenga conto non solo dell’utenza e delle dinamiche gruppali, ma anche dei Servizi Invianti e del Sistema curante, fino a pervenire allo “svincolo” dalla Comunità Terapeutica: in tale delicata fase la maturità del Sistema curante risiede proprio nella capacità di accettare e favorire il processo di differenziazione, in una prospettiva di Alleanza funzionale all’emancipazione, intesa come massima autonomia possibile.

Il contributo ha illustrato, nella parte conclusiva, le dinamiche emotive peculiari della relazione Operatore e utente e la questione della Mission, nelle sue antitetiche polarità, dall’eccesso alla carenza, entrambe con evidenti implicazioni sulla costruzione dell’Alleanza Terapeutica intesa come base sicura per l’evoluzione del rapporto.

In sintesi, ecco il messaggio che Dianova ha voluto veicolare: lavorare per la costruzione di un’Alleanza Terapeutica capace di fronteggiare le sfide che si presentano quotidianamente nel “labirinto” della dipendenza che imprigiona l’individuo: il compito dei curanti è quello di trovare un “filo” di Arianna che permetta di condurre la persona all’uscita, verso la massima possibile autonomia.

Il Simposio, che si è rivelato un ottimo momento di networking, ha sicuramente indicato e tracciato la direzione giusta: fare di più e fare meglio a partire dagli Operatori e dai Servizi, mettendo insieme le competenze che hanno saputo e sanno accompagnare la storia delle persone.

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