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Alleanza terapeutica: Dianova all’evento della SITD Lazio

Dianova ha tenuto un intervento sull’alleanza terapeutica nel contesto residenziale.

Esaminare gli aspetti salienti dell’alleanza terapeutica in un ambito complesso come quello delle dipendenze.

Questo l’intento principale dell’evento formativo regionale della SITD (Società Italiana Tossicodipendenze) Lazio, in collaborazione con SITAC (Società Italiana per il Trattamento dell’Alcolismo e le sue Complicanze), intitolato “Alleanza terapeutica nei servizi per le dipendenze: una prospettiva olistica”.

Presso l’Hotel Central Park Courtyard by Marriott di Roma, lo scorso 11 maggio, si sono riuniti numerosi professionisti ed esperti del settore per promuovere riflessioni operative su quanto l’alleanza terapeutica possa essere uno strumento importante per raggiungere obiettivi di cura in un ambito complesso come quello delle dipendenze. Lo scenario attuale riguardante i percorsi nelle Comunità Terapeutiche, infatti, reso sempre più difficoltoso da aspetti sociali, economici e clinici distanti e in conflitto tra loro, ha imposto alla SITD Lazio una seria riflessione sull’alleanza terapeutica come base per l’avvio di un processo di cura che non tenga conto solo degli utenti finali, ma anche dei servizi invianti, dei famigliari e degli operatori.

È proprio in questo contesto che si è collocato l’intervento di Dianova Italia dal titolo “Peculiarità dell’alleanza terapeutica nel contesto residenziale”, tenuto dalla psicologa e Responsabile Terapeutica della Comunità Dianova di Palombara Rita Ferendeles.

Dianova, nelle sue Comunità Terapeutiche, risponde alla complessità del fenomeno delle dipendenze attraverso l’attuazione di programmi residenziali personalizzati basati sulla vicinanza ottima con gli utenti e sviluppati a partire da un’analisi dettagliata dei loro bisogni attraverso una visione olistica e un approccio di tipo bio-psico-sociale che considera la persona nella sua globalità ponendola al centro dell’intervento.

L’intervento è iniziato con una breve digressione storica sul cambiamento del modello di intervento delle Comunità Terapeutiche, che oggi si approcciano in modo valutativo ad un utenza differente con differenti bisogni, integrano diversi trattamenti, utilizzano terapie farmacologiche, identificano la residenzialità come un elemento specifico della rete e aumentano la confrontabilità e il supporto scientifico/professionale attraverso le “evidence based”.

Ha inoltre evidenziato il concetto di alleanza terapeutica nella residenzialità in tutte le fasi del percorso, tra individuo e terapeuta/equipe, all’interno delle dinamiche di gruppo (tipiche delle Comunità Terapeutiche) e del sistema famigliare di riferimento, fino ad arrivare alla fase di svincolo, prendendo in esame le implicazioni emotive tra operatore e utente che sono insite nell’alleanza terapeutica.

In breve, partendo quindi da un’alleanza in cui operatore ed utente camminano insieme, si arriva ad un’alleanza al servizio dell’emancipazione intesa come massima autonomia possibile: qui il compito dell’operatore è quello di fermarsi, seguire da lontano e offrire quelle opportunità di crescita che la dipendenza ha bruscamente interrotto. Nel momento in cui l’utente transita nella fase di reinserimento, lo “svincolo” dalla Comunità, è possibile che tra operatori ed utenti possa rompersi l’alleanza terapeutica costruita nel tempo; la maturità di una Comunità sta proprio nella capacità di accettare il fatto che nella fase di reinserimento gli operatori non siano più solo semplici terapeuti con i quali gli utenti si sono relazionati per molto tempo, ma figure genitoriali da cui è difficile distaccarsi.

Volendo metaforizzare, è un po’ come l’immagine del labirinto associata al filo di Arianna: la dipendenza imprigiona l’individuo in un labirinto, e il compito dei curanti è quello di trovare un filo per ognuno di loro e condurlo all’uscita.

L’intervento è stato accolto positivamente dagli addetti ai lavori che hanno manifestato attenzione, curiosità e apprezzamento per la qualità degli interventi implementati da Dianova Italia.

Concluso il convegno c’è poi stata la riunione dei soci della SITD Lazio a cui ha partecipato anche Dianova Italia che attraverso alcuni dei suoi rappresentanti è entrata a far parte del consiglio direttivo regionale dell’ente.

Eventi come questo, per concludere, sono davvero molto importanti per coinvolgere tutti i servizi e le professionalità in un patto di fiducia che permetta la costruzione di un’alleanza terapeutica capace di far fronte ai problemi e affrontare le sfide che si presentano tutti i giorni nel settore delle dipendenze.

Chi fosse interessato all’intervento completo può inviare una mail di richiesta all’indirizzo [email protected]

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