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Il teatro come strumento terapeutico: il corso “Sulla faccia della terra” nella Comunità di Ortacesus

Un importante strumento per favorire la crescita personale e il cambiamento

Da ottobre 2024, dieci ospiti della Comunità Dianova di Ortacesus partecipano con entusiasmo al laboratorio teatrale “Sulla faccia della terra”, condotto dalla Cooperativa Sociale Cada Die Teatro di Cagliari; un corso che fa parte del progetto nazionale “Per aspera ad astra”, che coinvolge 15 compagnie teatrali italiane operanti in strutture carcerarie e comunità terapeutiche, con la Compagnia della Fortezza di Volterra come capofila.

Il laboratorio sostenuto economicamente dalla Fondazione di Volterra e dal CPIA 1 Cagliari, si concluderà a giugno 2025, ed è guidato dagli attori e registi Alessandro Mascia e Pierpaolo Piludu, in collaborazione con le docenti del CPIA, Anna Serra e Cristina Cabiddu che da anni fanno parte del progetto permanente della struttura “Non è mai troppo tardi, portiamo la scuola in Comunità”.
Dopo una prima fase con incontri settimanali, il percorso si intensificherà con appuntamenti bisettimanali fino alla sua conclusione. Questo progetto rappresenta un’importante opportunità per i partecipanti in quanto offre loro uno spazio di espressione in cui il teatro diventa un mezzo di esplorazione di sé e della propria storia personale, favorendo quindi un dialogo interiore e collettivo.

Il laboratorio teatrale vuole portare in scena una rappresentazione del romanzo “Sulla faccia della terra” di Giulio Angioni, una storia ambientata nel 1258 che narra la fuga di un gruppo di persone dall’antica città di Cagliari, distrutta dai pisani e, per sopravvivere, i fuggitivi si rifugiano in un’isola nello stagno di Santa Igia, dove in quel tempo venivano relegati i malati di lebbra, fingendo di essere lebbrosi loro stessi.

Un racconto di paura, speranza e trasformazione che risuona profondamente con il percorso personale degli ospiti della comunità; per approfondire gli argomenti affrontati dal romanzo ad ogni partecipante è stata fornita una copia del libro, che viene letto e commentato insieme alle docenti del CPIA.
Nel laboratorio teatrale, le parole del romanzo prendono vita attraverso la voce e il corpo degli allievi, che sperimentano tecniche narrative e interpretative utilizzate dalla compagnia Cada Die Teatro.
L’obiettivo non è solo quello di mettere in scena una rappresentazione finale, ma anche di consentire ai partecipanti di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità espressive, migliorare la gestione delle emozioni e sviluppare un senso di appartenenza e collaborazione con il gruppo. Il teatro, infatti, permette di entrare in contatto con aspetti profondi dell’esperienza umana, dando voce a sentimenti e vissuti che spesso restano inespressi.

Il teatro, con la sua capacità di creare connessioni basate sull’ascolto e la fiducia, rappresenta un’opportunità unica per esprimere emozioni e riflessioni spesso difficili da condividere nella vita quotidiana. Gli attori e registi del laboratorio lavorano con sensibilità, tenendo conto delle specifiche difficoltà di ogni partecipante e offrendo un ambiente sicuro per esplorare nuove forme di espressione. La metodologia utilizzata dal Cada Die Teatro si basa su tecniche consolidate che consentono a ogni persona di sentirsi coinvolto attivamente nel processo creativo, senza il timore di essere giudicato. Ogni incontro diventa così un’occasione per sperimentare, sbagliare, riprovare e migliorarsi, in un percorso che va oltre la semplice rappresentazione scenica e diventa un viaggio personale verso la scoperta di sé.

L’obiettivo finale è la realizzazione di uno spettacolo teatrale, che si auspica possa essere aperto anche a un pubblico esterno alla comunità. Un’occasione importante per valorizzare il percorso compiuto e per offrire ai partecipanti un’esperienza di socializzazione e confronto creativo, contribuendo a rafforzare la loro autostima e il senso di autoefficacia.

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