Un percorso dedicato alle donne con problemi di dipendenza ospiti della struttura
“Innamorati di te, della vita e poi di chi vuoi” – questa celebre frase di Frida Kahlo è il punto di partenza del Progetto Frida, un’iniziativa pensata per offrire alle donne con problemi di dipendenza un percorso di riscoperta personale, rafforzamento della propria identità e miglioramento della qualità della vita; un progetto che nasce per rispondere a situazioni che spesso sono il risultato di abusi psicologici e/o fisici subiti nel corso della vita di queste donne.
A partire dal 7 febbraio 2025, per la durata di otto settimane, otto donne ospiti della Comunità Dianova di Garbagnate prenderanno parte a un programma costruito su più livelli: corporeo, emotivo e relazionale. Un’opportunità per guardarsi dentro, esplorare il proprio potenziale e acquisire strumenti utili per affrontare la vita con maggiore sicurezza e consapevolezza.
Le donne con problemi di dipendenza affrontano sfide uniche e spesso più complesse rispetto agli uomini. In Italia, rappresentano circa un terzo delle persone con problemi di dipendenza, ma solo una su cinque riesce ad accedere ai servizi di cura. Questo avviene per molteplici motivi, tra cui:
- Il peso dello stigma sociale, che spesso le porta a nascondere il problema per paura del giudizio;
- Le difficoltà familiari, come il timore di perdere la custodia dei figli o di dover affrontare contesti abusanti e violenti;
- Una maggiore vulnerabilità a situazioni di violenza: secondo l’OMS, il 35% delle donne nel mondo ha subito violenza fisica e/o sessuale, e nei contesti di dipendenza spesso questa violenza si intreccia con le sostanze.
Il Progetto Frida nasce per rompere queste barriere e offrire uno spazio sicuro, in cui le donne possano ritrovare fiducia in sé stesse, rafforzare l’autostima e riscoprire il proprio valore.
Il percorso proposto dall’equipe terapeutica della Comunità di Garbagnate insieme a diverse figure specializzate, attraversa tutti gli aspetti bio-psico-sociali della donna: il corpo, la mente e le relazioni, lavorando su prevenzione sanitaria e/o ginecologica, sulla consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie fragilità e su percorsi introspettivi per lavorare sull’affettività e sulle relazioni.
Nello specifico verranno realizzati laboratori di:
- Teatro e arte espressiva: 3 incontri guidati da Sara Ghioldi, educatrice, in cui verranno utilizzate diverse tecniche artistiche per esplorare il proprio mondo interiore come l’espressione corporea, che permetterà di lavorare sulla percezione del proprio corpo e sulle modalità di interazione con l’altro, la pittura, dove l’uso dei colori e delle forme diventano espressione di sé e strumento per raccontarsi e scrittura creativa, per destrutturare e ricostruire parole e significati, utilizzando tecniche come il cut-up (caviardage), anafore e haiku così dare nuova voce alle proprie emozioni.
- Danza e movimento: 5 incontri condotti da Monica Pulzatto, danzatrice, che guiderà il gruppo per lavorare sulla fiducia reciproca, con esercizi che implicano il sostegno e la cooperazione, sperimentare il contatto e l’interazione, imparare a riconoscere l’altro e per riconoscere i propri confini.
- Yoga: diversi incontri settimanali condotti da Silvia Corona, insegnante di yoga, per imparare a percepire il proprio corpo in modo positivo, migliorare il benessere psicofisico e ritrovare una connessione profonda con sé stesse.
- Difesa personale: 2 incontri pratici per imparare a gestire situazioni di pericolo e aumentare la fiducia in sé attraverso tecniche di autodifesa condotti da Fabrizio Leggio.
- Prevenzione sanitaria: 3 incontri informativi, tenuti dall’ostetrica Sabrina Allegra, sulla salute femminile, con un focus su prevenzione e benessere. Inoltre, ogni partecipante avrà accesso a uno screening ginecologico gratuito con pap-test e palpazione mammaria.
- Psicoterapia di gruppo: 3 incontri con professionisti per affrontare emozioni, fragilità e risorse personali, in un contesto di ascolto e condivisione dedicato specificatamente alle tematiche femminili.
Oltre a questi laboratori ogni settimana verrà realizzato uno spazio artistico dedicato alla realizzazione di materiali che raccontino il percorso vissuto, con la possibilità di produrre oggetti da distribuire come segno tangibile della trasformazione personale.
Il Progetto Frida rappresenta un ulteriore impegno per offrire nuove opportunità alle donne con problemi di dipendenza che spesso hanno vissuti difficili e hanno bisogno di abbattere l’auto-stigma, ritrovare fiducia in sé stesse, riprendersi il proprio spazio e la propria voce.