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La dipendenza da videogiochi

Come riconoscerla e come intervenire

1.Cos’è la dipendenza da videogiochi

2.Come riconoscere la dipendenza da videogiochi

3.Come intervenire sul problema

Che cos’è la dipendenza da videogiochi

La dipendenza da videogiochi online o Internet Gaming Disorder è una delle due dipendenze comportamentali riconosciuta in ambito scientifico ed è stata inserita nel 2013 nel DSM-5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

La dipendenza da videogiochi viene così definita: “l’uso frequente sia online che offline, spesso insieme ad altri giocatori, che determina sofferenza o una compromissione significativa del funzionamento dell’individuo.”

Un recente studio “Problematic gaming risk among European adolescents: a cross-national evaluation of individual and socio-economic factors” condotto su circa 90mila studenti di 30 paesi Europei mostra che 1 adolescente su 5 tra i 15 e i 16 anni ha un alto rischio di sviluppare un uso problematico dei videogiochi.

Il professor Alessio Vieno dell’Università di Padova afferma “l’uso di videogiochi problematico in adolescenza è un fenomeno predominantemente maschile, ma non possiamo dire che le femmine ne siano esenti. In Italia la percentuale sul totale delle persone analizzate, colloca questa dipendenza un po’ sopra alla media europea con circa il 24%; Stiamo parlando di un uso e “abuso” di videogiochi (problematico) che nell’arco di una giornata sottrae tempo alle normali amicizie adolescenziali, ai gruppi di sport e addirittura alla scuola e allo studio.”

Come riconoscere la dipendenza da videogiochi

Chi soffre di un disturbo da dipendenza da videogiochi non solo vede la propria vita e la propria quotidianità gravemente condizionate dalla necessità di giocare online ma anche avere gravi conseguenze sulla salute.

Non solo ansia e stress, rabbia e violenza, ma spesso chi soffre di questa problematica rinuncia a mangiare e a dormire pur di giocare online; in alcuni casi possono esserci addirittura delle crisi epilettiche indotte dalla stimolazione luminosa degli schermi. L’epilessia fotosensibile è infatti una particolare condizione neurologica che generalmente insorge in età infantile o adolescenziale, caratterizzata da crisi convulsive date dall’esposizione a determinati stimoli visivi, che interessa una piccola percentuale delle persone con epilessia.

Secondo Griffiths ci sono 6 componenti che possono portare alla dipendenza da videogiochi:

  1. Il completo assorbimento dal gioco a livello comportamentale
  2. Il soggetto riesce a provare emozioni piacevoli solo attraverso il gioco
  3. Più passa il tempo più la persona ha bisogno di prolungare il tempo trascorso giocando per provare piacere
  4. Irritabilità, ansia e stress si presentano se la persona non può giocare
  5. Il soggetto comincia ad evitare i contesti sociali per poter giocare
  6. La persona nonostante comprenda la difficoltà della propria situazione riesce a smettere di giocare per un po’ ma senza riuscire a smettere del tutto

In sintesi, l’Internet Gaming Disorder inficia tutte le sfere personali; secondo il DSM-5 per essere riconosciuto come “problema” deve durare per almeno 12 mesi e soddisfare almeno cinque dei seguenti criteri diagnostici:

  • La persona è costantemente preoccupata per il gioco online
  • Tendenza ad isolarsi quando non si può giocare online, accompagnata da tristezza, ansia e irritabilità
  • Aumento della tolleranza al gioco, che porta la persona a passare sempre più tempo giocando
  • La persona ha provato a smettere di giocare ma non ci è riuscita
  • Perdita di interesse per le relazioni nella vita reale, per gli hobby, la scuola, il lavoro, gli amici, etc…
  • Consapevolezza nel continuare a giocare online problematicamente
  • La persona tende a mentire ad amici e famigliari in merito alla quantità di tempo che ha trascorso giocando
  • Il gioco online diventa uno strumento per evadere dalla realtà
  • Mettere a rischio relazioni, lavoro o studio per giocare online

Vogliamo sottolineare che i videogiochi sono una forma di intrattenimento e chi gioca non ha necessariamente un disturbo; come ogni dipendenza comportamentale anche il Gaming disorder è un comportamento quotidiano che per alcune persone può diventare problematico in casi specifici.

Come intervenire sul problema della dipendenza da videogiochi

Come abbiamo detto la dipendenza da videogiochi è una forma di dipendenza comportamentale che si diffonde prevalentemente tra i giovani adolescenti per cui spesso sono i genitori ad accorgersi del problema e a dover intervenire.

Innanzitutto, si raccomanda di rivolgersi a professionisti esperti come psicologi e psicoterapeuti che possano applicare trattamenti psicoterapici di tipo cognitivo comportamentale; è infatti dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale integrata con approcci rivolti al contesto famigliare è uno degli strumenti più efficaci.

Diversi studiosi suggeriscono dei comportamenti che i genitori o i famigliari possono adottare in caso di un problema di dipendenza da videogiochi; conoscere i giochi online e giocare insieme ai giovani, delimitando un tempo preciso di gioco può aiutare a ridimensionare il videogioco come un divertimento, uno strumento ludico. Proporre ai propri figli luoghi e tempi dedicati al gioco, ad esempio un’ora dopo la fine dei compiti o dopo lo sport, in salotto e non in camera da letto prima di dormire, è sicuramente propedeutico per “regolamentare” il tempo trascorso giocando online.

Se si vive un problema di dipendenza da videogiochi in prima persona o all’interno della propria famiglia è necessario rivolgersi ad esperti che possono andare alla radice del problema; il Centro Diametro di Dianova offre gratuitamente interventi multidisciplinari e personalizzati realizzati da equipe di professionisti (educatori, psicologi, psicoterapeuti etc…).

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