Il bullismo nelle scuole, ma anche nei luoghi della socialità infantile, è un fenomeno in continua crescita. Difficile spiegare cosa spinga un ragazzo a minacciare, umiliare e vessare un suo coetaneo; non esiste un unico fattore per descrivere il fenomeno del bullismo, ma una “multicausalità”.
Tra i fattori salienti emergono il genere, le caratteristiche personali, le relazioni familiari, le condizioni socio-ambientali e la dinamica della classe; elementi spesso miscelati tra loro. Ed è cosi che il gruppo diviene sempre più spesso il veicolo principale per esternare tutte le tensioni negative, danneggiando gli altri ma anche sé stessi. E il rischio che con gli anni questo disagio possa sfociare in atteggiamenti ancora più gravi, come l’assunzione e la dipendenza da sostanze stupefacenti, è molto elevato. La sola scuola, tuttavia, non basta per arginare questo problema: è solo attraverso la collaborazione tra insegnanti, operatori del settore e genitori che si può raggiungere un risultato positivo, tanto per i ragazzini vittime di soprusi quanto per i prevaricatori, anch’essi vittime di un disagio che li spinge ad una condotta violenta.
Con questo intento, dopo aver costruito ed elaborato un questionario somministrato ad oltre 170 studenti, è partito l’intervento costruito ad hoc in una classe campione della scuola media Josti Travelli di Mortara (Pv), nella quale è emersa la necessità di prevenire alcuni fenomeni connessi alla prevenzione di bullismo e dipendenze. Attraverso sette incontri, di cui uno nel Social Camp di Garbagnate, condotti da due psicologhe della Comunità di Cozzo, Dianova ha dato il via ad ottobre al progetto “Nessun Dorma”, che si concluderà a maggio 2013.
Sul sito di Dianova troverete a breve aggiornamenti e dati dell’analisi del progetto.
Per maggiori informazioni sul progetto [email protected]