Intervista a Carlo Balduzzi, direttore della Comunità Terapeutica Dianova di Montefiore dell’Aso.
Ci siamo: la Milano Marathon è ormai dietro l’angolo, e anche quest’anno Dianova sarà presente all’evento con tanti amici, runner di aziende sostenitrici e ovviamente utenti con relative equipe. A “capitanare” i ragazzi della Comunità Terapeutica di Dianova Montefiore sarà ancora una volta il direttore stesso della struttura Carlo Balduzzi, che indosserà t-shirt, pantaloncini e scarpe da running per correre a sostegno del progetto “Diamo FORMAZIONE al pane”. Abbiamo voluto fargli qualche domanda a riguardo.
Ciao Carlo! Come è nato il tuo legame con la corsa?
Ho sempre corso per passione, anche quando giocavo a basket, soprattutto d’estate o nei periodi in cui non mi allenavo. Quasi tre anni fa ho smesso di giocare, e mi sono dedicato alla corsa con ancora più costanza, fino a trasmettere questo hobby agli utenti e all’equipe della Comunità. E’ così che a piccoli passi ha preso corpo il progetto “Dianova Running”, grazie al quale è stato formato un team di corridori della struttura per favorire un approccio sano alle attività di svago e del tempo libero, e agevolare l’incontro con il territorio attraverso la partecipazione a competizioni e manifestazioni sportive di tipo amatoriale.
Come vivono quest’esperienza gli utenti?
A prescindere dall’evento della Milano Marathon, portare i nostri ragazzi a correre dà grandi soddisfazioni. Il confronto con una disciplina così impegnativa è davvero temprante per loro, sia a livello fisico che mentale; vedere persone che all’inizio faticavano a fare 10 minuti e vederle dopo un mese fare 10 km è una bella soddisfazione. La corsa, in fondo, è una metafora del loro percorso: ti confronti con i tuoi limiti, cerchi di resistere anche quando vorresti mollare, attingi a risorse che non pensavi di avere. Devi affrontare cose positive e negative, ogni km è un ostacolo che devi superare, e lo puoi fare solo tirando fuori il meglio di te. Non la considero un’attività educativa ma più uno sfogo, un qualcosa a cui ancorarsi per andare avanti nel programma. Cambiare aria e conoscere altre persone è fondamentale per loro, e nella passata edizione della Milano Marathon si sono comportati tutti benissimo. Investire in queste cose ha un grande valore per Dianova.
Cosa ne pensi del progetto sostenuto quest’anno, “Diamo FORMAZIONE al pane”?
Consentire ad utenti che non potrebbero ancora lasciare la Comunità di fruire di una formazione in loco è un notevole punto di forza. Hanno l’opportunità concreta di potersi appassionare a qualcosa e soprattutto di imparare, in questo caso nell’ambito della panificazione. Installare 4 o 5 forni è un bell’investimento, ma dobbiamo pensare che questo ci consentirà di formare più di 200 persone su più territori. Ritengo che il rapporto costo/benefici sia davvero ottimo.
Cosa ti aspetti a livello umano dalla maratona di quest’anno?
Mi aspetto che tutti i ragazzi di Dianova che correranno domenica 3 aprile riescano a dare il massimo, ma soprattutto che guardino con i loro occhi la moltitudine di persone presenti quel giorno. Così come l’anno scorso, ci saranno anche soggetti con deficit fisici importanti che correranno comunque con il supporto di educatori e volontari, una cosa veramente bellissima. Ecco, vorrei che i nostri ragazzi riflettessero su queste cose, sul fatto che nella maggior parte dei casi i blocchi esistono solo nella nostra mente.